“Blanda Julia sul Palècastro di Tortora” di F. La Torre

Resti di una casa romana sul Palecastro Resti di una casa romana sul Palecastro

Voluminosa opera di Gioacchino Francesco La Torre e di Fabrizio Mollo, nella quale gli autori fanno un minuzioso e scientifico resoconto degli scavi e delle ricerche archeologiche condotte dai medesimi, con la collaborazione delle Università di Pisa e di Messina, sul colle del Palècastro di Tortora.

L’opera è stata presentata nella sala consiliare del Comune di Tortora con il patrocinio del Comune medesimo e della Soprintendenza Archeologica della Calabria, nel quadro della VII settimana  della Cultura promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali 12-20 maggio 2007.

In una sala affollata da appassionati cultori provenienti anche da altri paesi, ha dato inizio agli interventi il Sindaco di Tortora dott. Giuseppe Silvestri, che ha ribadito l’impegno del Comune di Tortora a proseguire anche per il futuro il sostegno alle iniziative di ricerca archeologica nel proprio territorio.

Il successivo intervento è stato quello della Soprintendente all’Archeologia della Calabria Dott.ssa Rossella Agostino che si è dichiarata portatrice dell’interesse, della sensibilità e della sollecitudine del suo Ufficio verso le attività di ricerca in questo campo.

Ha poi preso la parola il Prof. M. Gualtieri  dell’Università degli Studi di Perugia. In una corposa ma scorrevole e piacevole relazione egli ha illustrato le tre parti dell’opera mettendone in luce i pregi della completezza, della minuziosità e della scientificità. Ne ha rimarcato il valore storico e il taglio diacronico con il quale gli autori hanno aperto più finestre che consentono di seguire, nell’arco di dieci secoli, la formazione, lo sviluppo e il declino dei diversi popoli che hanno occupato il territorio.

Gli autori, il Prof. G. F. LaTorre e F. Mollo hanno ringraziato gli intervenuti, le autorità e il relatore riconfermando il loro proposito e il loro impegno a proseguire le ricerche nel tentativo di completare nel tempo il quadro archeologico e storico del territorio.


L'opera
in breve:

E' suddivisa in tre parti:
Nella prima parte si parla delle operazioni di scavo sul Palècastro di Tortora condotte dal 1990 al 2005, indicato da molti anni come sede dell'antica città di Blanda, tradizione confortata dalla presenza di una possente cinta muraria che appariva di antica fattura e dal ritrovamento nel 1970 della base di un monumento, con una iscrizione commemorativa di M. Arrio duumviro e benefattore.
Riconoscimento nei ruderi del Pergolo di un mausoleo monumentale.
Gli scavi hanno riportato alla luce i resti della parte monumentale di un'antica città: tre templi, un foro, un asse viario e varie 'insulae'.
La ricerca stratigrafica ha evidenziato livelli corrispondenti a quattro periodi:
Periodo I - dalla metà del VI alla metà del V secolo a.C. (Enotri), segue un periodo di abbandono con situazione di crollo delle strutture;
Periodo II - dalla metà del IV alla metà del I secolo a.C. (Lucani e Romani di età sillana), intercalato da un periodo di abbandono con situazione di crollo delle strutture nella prima metà del III sec a.C. e seguito da un secondo periodo con situazione di crollo delle strutture intorno alla metà del I sec. a.C.;
Periodo III - dalla metà del I sec. a.C. alla metà del II secolo d.C. (Romani della prima età imperiale), intervallato da un evento di crollo e di ricostruzione delle strutture intorno al 75 d.C. e concluso da un altro evento di crollo e ricostruzione delle strutture;
Periodo IV - dalla fine del II alla prima metà del V secolo (Romani della media e della tarda età imperiale), seguito da un evento di crollo delle strutture e abbandono del sito.

Nella seconda parte
 è catalogato, descritto e datato pezzo per pezzo il copioso materiale di arredo portato alla luce nel corso degli scavi, molto utile alla datazione degli strati archologici, costituito da numerosissimi frammenti di materiale ceramico e di terrecotte da cucina e da tavola, di laterizi, di elementi architettonici, di metalli, di ossi lavorati, monete e iscrizioni, materiale risalente ai quattro periodi menzionati nella prima parte.


Nella terza parte
si stende una storia archeologica di Blanda relativamente alle epoche enotria, lucana, romana repubblicana, romana imperiale, bizantina. Nel corso di questa storia si rimarcano i periodi di maggiore vivacità e prosperità della vita economica e civile della città: il secolo degli Enotri (650-550 a.C.), il primo secolo di dominazione lucana (380-280 a.C), il primo secolo dell'impero romano (circa 30 a.C.-75 d.C.); si annoverano i periodi di crisi con una vita economica e civile più stanca e stentata: il secolo e mezzo successivo alla cacciata dei Lucani e dei primi insediamenti romani (circa 200-60 a.C.); il secondo secolo d.C.; dalla fine del III secolo fino alla prima metà del V d.C.. Questa storia è punteggiata da eventi di crolli, da abbandoni, quali brevi quali più lunghi, e da ricostruzioni. Dal V o VI secolo d.C. la ricostruzione non avviene più su Palècastro, ma nei pianori vicini, meno esposti e visibili dal mare. Si conserva il nome come provano le citazioni nel VII e nell'VIII secolo d.C. di vescovi di Blanda che partecipano ai concili.

Michelangelo Pucci

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