Per capire che cos’è l’educazione dobbiamo tener presente il concetto di cultura.
Gli animali risolvono i problemi esistenziali di nutrimento, di riproduzione e di organizzazione sociale avvalendosi degli istinti e di apprendimenti elementari che si avvalgono del meccanismo dell’imitazione e del condizionamento (riflessi condizionati).
Gli esseri umani, dall’epoca in cui cominciarono ad usare strumenti e a fabbricarli nel paleolitico e continuarono a perfezionarli nel neolitico, da quando via via nelle età del rame, del bronzo e del ferro svilupparono le tecniche di addomesticamento e allevamento del bestiame, di agricoltura, di costruzione di edifici, di tessitura di stoffe per vestirsi, della lavorazione della terra cotta, da quando hanno imparato a comunicare con parole e frasi e ad arricchire il loro linguaggio, dal punto di vista lessicale, grammaticale e sintattico, da quando hanno incominciato a vivere in comunità sempre più numerose e strutturate, dal momento in cui inventarono la scrittura e ad affinare i loro comportamenti sociali, per risolvere i loro problemi esistenziali hanno dovuto servirsi di tecniche culturali che sono diventate nel corso dei secoli sempre più numerose e complesse.
Tanto numerose e complesse che per apprenderle le nuove generazioni non potevano più contare sulla sola imitazione ed sulle altre modalità di apprendimento semplice. Erano necessari un tempo e un’attività intenzionale, da parte di alcuni adulti a ciò preposti e in pieno possesso di quelle tecniche, per l’iniziazione, l’ammaestramento, l’istruzione e la formazione dei giovani alle tecniche culturali. Questa attività è l’educazione, che con il passare dei secoli, è divenuta essa stessa un complesso di tecniche, una professione e un’arte di specialisti ed ha richiesto sempre più tempo. Oggi i giovani concludono gli studi fra i 25 e i 30 anni. Occorre cioè la terza parte della durata della vita media per acquisire presso le strutture formative la cultura necessaria per esercitare una professione. Ma il processo educativo non si conclude a questo limite perché il professionista prosegue per tutta la sua vita ad arricchire autonomamente la sua cultura per affinare le sue competenze al fine di risolvere i problemi sempre nuovi e diversi della sua professionalità.
L’educazione, se è nata come attività di trasmissione della cultura dalla generazione adulta a quella giovane, oggi è attività che non si limita a trasmettere soltanto, ma istruisce le menti, induce a comportamenti corretti e forma abilità e capacità a tutti i livelli, soprattutto quella di creare nuova cultura.
Michelangelo Pucci