La preistoria a Tortora

Numerosi sono a Tortora i siti che hanno restituito reperti attestanti la presenza dell'uomo a partire dal

Paleolitico inferione nel sito del Rosaneto (300 mila - 150 mila a.C.), passando per il Paleolitico medio e superione nella grotta di Torre Nave (45 mila - 8 mila a.C.), per il neolititico nella grotta della Madonna a Praia a Mare (8 mila - 2 mila a.C.), per l'Età del Bronzo nella grotticella - riparo della Fiumarella sotto S.Brancato (2000 - 1000 a.C.) fino all'Età del Ferro nella contrada Cotura (1000 - 800 a.C.).

Il territorio presenta ed ha sempre presentato tutta una serie di condizioni favorevoli alla vita e alla sopravvivenza dell'uomo:
- l'abbondanza di acqua nella forma di sorgenti nelle valli montane di Pizinno, di Cardio e del Carro, di corsi quali il fiume Noce, la Fiumarella di Tortora, il torrente Pizinno e il torrente di Aieta;
- l'ampia disponibilità di ripari sotto forma di numerose grotte diffuse nelle falesie costiere e della valle della Fiumarella;
- l'inesauribile riserva di ciottoli di varia grandezza per la fabbricazione degli strumenti litici necessari per l'uso domestico e per la caccia;

- il manto boschivo, che nelle epoche preistoriche copriva le montagne e le colline fino a mare,  dove era facile trovare erbe e frutti di bosco di cui nutrirsi;
- la ricchezza di selvaggina costituita da grandi mammiferi: cervi, caprioli, cinghiali, ecc.; da piccoli mammiferi: conigli, lepri, ricci, ecc.; da uccelli stanziali e di passo; da molluschi di terra, di acqua dolce e salata; da pesci di fiume piccoli e più grandi come trote e salmoni (vedi grotta di Torre Nave e grotta della Madonna di Praia a Mare).

Questo habitat così favorevole ha consentito, anche nel corso delle glaciazioni, una certa continuità della presenza umana organizzata in piccole comunità di tipo tribale, ciascuna nel proprio territorio di raccolta e di caccia.  

Michelangelo Pucci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8, per il Neolitico

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