Etimo del toponimo "Blanda"
Finora autorevoli storici locali hanno fatto risalire il toponimo "Blanda" all'etimo latino "ex aere Blando" (dal clima mite). Dopo gli scavi archeologici degli ultimi decenni questa opinione ha cominciato a traballare. E' emerso che il toponimo esisteva molto prima del periodo della dominazione romana. Sicuramente esisteva già nel periodo della dominazione lucana (IV e III sec. a.C.). Tito Livio riferisce che, nel corso della guerra annibalica, "Blanda" fu espugnata dal console Quinto Fabio Massimo nel 214 a.C. (vedi T. Livio, "Ab Urbe Condita", libro XXIV, 20). I Lucani parlavano una lingua di derivazione osca, non il latino, di conseguenza l'ipotesi di derivazione del toponimo dall'etimo latino cade e si ripropone la necessità di cercare un altro etimo. Vi ho riflettuto a lungo fino a che mi è pervenuto fra le mani il libro di Paul Faure, "La vita quotidiana a Creta ai tempi di Minosse", 2018, Mondadori Libri S.p.A, Milano. In esso, nell'elenco delle 93 citta cretesi di cui parla Omero, si cita una città di nome "Blanda" (oggi Kastelli Malevyzou). Dopo questa scoperta si affaccia l'ipotesi che il toponimo "Blanda" risalga al tempo di Minosse (XV sec. a.C.).Questa ipotesi non sembra campata in aria se si considera che i Minoici navigavano per scopi commerciali per il Mediterraneo dalle coste dell'Anatolia (dove si ritrovavano altri siti denominati "Blanda") in Egitto, dalle coste siro-palestinesi a quelle siciliane e italiche dove si attestavano con insediamenti di tipo commerciale (non politico) (vedi op. citata). Non è da escludere che si siano attestati sul colle che sovrasta l'attuale Poiarelli chiamando l'insediamento "Blanda" come la patria che avevano lasciato a Creta, come è avvenuto spesso nella storia. Il termine insediamento commerciale esclude l'occupazione del territorio per la costruzione di una colonia con un ordinamento politico del tipo polis per uno sfruttamento economico anche agricolo del sito. L'ipotesi è rafforzata dalla coincidenza, non certo casuale, che il colle su cui fu costruiita Blanda ancora oggi si chiama Palècastro, come il centro portuale cretese menzionato da Omero, non lontano dalla Blanda cretese, che si chiamava "Palaikastro". Sul Palècastro di Tortora c'era un insediamento commerciale minoico? Solo qualche reperto archeologico potrebbe confermarlo con certezza. Nei primi anni '60 del secolo scorso in un sito non distante dal Palècastro casualmente dei privati scpersero delle tombe a cupola, come si usava a Creta, contenenti oggetti e riproduzioni di animaletti che andarono dispersi venduti in un negozio di Praia a Mare a turisti e residenti. Potevano essere significativi per il nostro scopo?
Origini
Nel VI secolo A.C. gli Enotri si insediarono sul colle del Palestro (o Palècastro) costruendovi una cittadina organizzata politicamente ed economicamente. Non sappiamo come la chiamarono è probabile che conservarono il nome minoico "Blanda".
Gli scavi archeologici ne hanno messo in evidenza le tracce1, sotto di esse è stato trovato un suolo vergine, ciò dimostra che gli Enotri furono sicuramente i primi abitanti del colle. Maggiori evidenze della loro presenza in zona vengono buona parte delle loro tombe indagate a S.Brancato in un banco si sabbia a poche decine di metri dalla strada provinciale che porta a Tortora; parte del banco di sabbia, che certamente conteneva altre tombe, era stato asportato ad uso edilizio da un escavatore. Esse rivelano una comunità abbastanza numerosa per quei tempi dominata da un gruppo di proprietari abbastanza agiati tanto da possedere grossi vasi fittili per la conservazione delle derrate alimentari, vasellame per uso domestico decorato e in così grande numero da permettersi di arredarne le tombe dei loro cari e contenitori in ceramica importati dalla Grecia e dalle colonie italiote vicine contenenti prodotti voluttuari.
La città prosperò dal I secolo A.C. fino al V secolo D.C.
450 circa a.C. Crollo (distruzione?) dell’abitato e abbandono da parte degli Enotri
350 circa a.C. Arrivo dei Lucani e loro insediamento sul Palècastro, ricostruzione di Blanda
200 circa a.C. Cacciata dei Lucani dal territorio, crollo (distruzione?) dell'abitato
150 circa a.C. Inizio ripopolamento da parte di una colonia
romana, ricostruzione di Blanda
70 circa a.C. Crollo (distruzione?) dell’abitato e abbandono
del sito
60-40 circa a.C. Ricostruzione e rifondazione della colonia
romana con un duunvirato
Epoca augustea: Deduzione della colonia romana di Blanda Julia,
permane il duunvirato
75 circa d.C. Crollo parziale (da terremoto?)
75-70 circa d.C. Ricostruzione e trasformazioni edilizie
150 circa d.C. Crollo (da terremoto?)
150-160 circa d.C. Parziale ricostruzione dell’abitato
260-270 circa d.C. Impianto per la lavorazione dell’argilla
375 d.C. Crollo da terremoto seguito da un maremoto
375-380 circa d.C. Ricostruzione
dei Goti, abbandono del Palecastro
450-500 circa d.C. Ricostruzione parziale di Blanda nel sito di
S.Brancato sotto la dominazione Bizantina
longobarda, fuga del clero bizantino,
intervento del Papa Gregorio Magno,
creazione di un clero latino.
Secolo IX Ritorno e secondo dominio bizantino che
si protrae fino all’XI sec.
Saracene.
Blanda.
Inizio costruzione abitato di Julitta (attuale
Tortora).
Michelangelo Pucci