Le pareti del presbiterio e del coro si illuminano, aprendosi in altri spazi pittorici, con i colori di cinque affreschi di Genesio Gualtieri di Mormanno, eseguiti nel 1768.
Nel presbiterio a destra vi è rappresentato il miracolo di S. Biagio che guarisce un bambino, a sinistra, sullo sfondo architettonico di un tempio, è raffigurato il gran sacerdote che unisce in matrimonio Giuseppe e Maria.
Nell’abside sul coro campeggia la scena di Gesù che consegna le chiavi a S. Pietro, in ginocchio e nell’atteggiamento di dichiararsene indegno; a destra S. Cecilia che suona l’organo e a sinistra il re Davide che suona l’arpa.
Sono tutte composizioni ben costruite ed equilibrate nei vari elementi, nelle quali le figure appaiono inserite naturalmente nel contesto architettonico del dipinto. I colori sono luminosi a ben illustrare la gioia serena che traspare dalle scene.
Il pittore, autore di numerosi quadri in edifici sia religiosi sia civili in molte località del Meridione, ritornò a Tortora nel 1799 per eseguire i tre affreschi che decoravano il soffitto della stessa chiesa, raffiguranti, nell’ordine di entrata, la scena del banchetto nella reggia di Erode con la consegna della testa di Giovanni Battista a Salomè; al centro, l’ostentazione del capo mozzo di Oloferne da parte di Giuditta; verso il presbiterio, la decapitazione di S. Gennaro.
I tre dipinti sono andati distrutti nel 1946 in occasione della demolizione del soffitto, resa necessaria dalle crepe che ne annunciavano un imminente crollo.
Michelangelo Pucci
Altri monumenti: Il mausoleo; il cippo di Arrio; i templi del Palestro; il Convento; La tela del miracolo; il portale del Purgatorio; la capella di Materdomini; il palazzo Casapesenna; la chiesa di S.Pietro Apostolo; le pitture murali del coro; le tele delle cappelle; le statue; gli arredi d'argento; la casa Lomonaco.