- Ogni cosa è soggetta a degrado, a invecchiamento, a rovina. Questa sembra essere una legge generale del mondo, delle cose sia naturali e artificiali, sia degli esseri viventi. Il mondo naturale cambia degradandosi: il suolo, le montagne, le coste sono erose dagli agenti atmosferici, dai fiumi, dal mare; l'atmosfera, il mare e il suolo stesso sono soggetti ad inquinamento e diventano sempre più inospitali per gli esseri viventi, dei quali, quelli non riescono ad adattarsi alle peggiorate condizioni si estinguono; i deserti avanzano, le terre coltivabili perdono gradualmente l'humus e diventano improduttivi; le opere dell'uomo: case, monumenti, strade, ponti, i mobili, gli arredi, i mezzi di trasporto, ecc. invecchiano, hanno bisogno di continua manutenzione e di restauri, e, se abbandonati a sé stessi, vanno in rovina più o meno rapidamente; gli stessi esseri viventi dopo il periodo della crescita e dello sviluppo cominciano ad invecchiare, a perdere efficienza in un continuo declino, rallentato solamente dalle cure, fino alla morte.
- L'uomo si è sempre chiesto il perché di tutto questo cercando le risposte prima in miti di natura poetica o religiosa esprimenti anche un'ansia e un anelito di redenzione e di liberazione, poi nella filosofia. Solo di recente la scienza ha fornito una spiegazione valida e convincente senza tuttavia fugare le paure e senza appagare i desideri dell'uomo.
- La spiegazione sta nella seconda legge della termodinamica.
- L'energia per sua stessa natura non può sussistere staticamente, la sua intrinseca dinamicità ne provoca la continua trasformazione. Questa trasformazione avviene in una sola direzione: da uno stato di energia utilizzabile ad uno stato di energia non più utilizzabile, da uno stato di "ordine" ad uno stato di "disordine". L'ENTROPIA è una misura del grado con cui l'energia disponibile viene trasformata in una forma non più disponibile. L'entropia è l'aumento dell'energia non più disponibile. (vedi J.Rifkin - Entropia: la nuova concezione del mondo - Mondadori 1982)
Michelangelo Pucci