La vita sembra contraddire la legge dell'entropia. Gli esseri viventi presentano un notevole livello di ordine. La stessa evoluzione sembra rappresentare il continuo accumulo di un ordine via via crescente a partire dal disordine.
Quando un bambino cresce continua ad accumulare quantità maggiori di energia. In una pianta, in un animale i miliardi di cellule che li compongono sono ben organizzati. Con tutto ciò però la vita non sfugge alla legge dell'entropia: la piccola diminuzione locale di entropia rappresentata dalla costruzione dell'organismo è associata a un aumento molto maggiore dell'entropia nell'ambiente e nell'universo. Gli esseri viventi sono in grado di muoversi in direzione opposta a quella del processo entropico assorbendo energia libera dall'ambiente. Essi, come tutte le cose di questo mondo, tendono verso lo stato di equilibrio (la morte), per impedire questo assorbono energia libera mantenendosi in uno "stato stazionario" a spese dell'ambiente e a costo di un'enorme spreco di energia, come si può osservare nella catena alimentare.
Il chimico G. Tyler Miller considera una catena alimentare semplicissima costituita da erba --> cavallette --> rane --> trote --> uomo. Le cavallette mangiano l'erba, le rane mangiano le cavallette, le trote mangiano le rane, l'uomo mangia le trote.
Secondo la prima legge della termodinamica l'energia non viene mai perduta, ma secondo la seconda legge ad ogni stadio della catena alimentare l'energia disponibile viene ad essere trasformata in energia non disponibile e l'ambiente complessivo viene a trovarsi in disordine maggiore.
Infatti ad ogni stadio vi è una perdita di energia: quando la preda viene divorata, dice Miller, circa 80-90% dell'energia consumata viene dissipata sotto varie forme e solo il 10-20% di quella ottenuta dall'animale divorato rimane nel tessuto del predatore per essere trasferita allo stadio successivo. Miller ha valutato quanti individui di ciascuna specie sono necessari per far sì che la specie del gradino superiore sopravviva: per nutrire in un anno un solo uomo occorrono 300 trote, una sola trota deve mangiare 90.000 rane, ciascuna rana deve mangiare 27 milioni di cavallette, che si cibano di 1000 tonnellate di erba. Quindi ogni organismo vivente conserva il proprio ordine solo a spese di un disordine molto maggiore nell' ambiente totale.
Quanto più elevata è la posizione che la specie occupa nella catena, tanto maggiore è il flusso di energia e tanto maggiore è il disordine che viene creato nell'ambiente totale.
Ogni essere vivente è strutturato per catturare e trasformare energia, la selezione naturale favorisce quegli organismi che rendono massimo il flusso di energia attraverso il sistema fin quando vi è un eccesso di energia disponibile (fase di colonizzazione), quando invece l'energia disponibile comincia a scarseggiare per saturazione dell'ambiente per eccesso di esseri viventi consumatori, allora la selezione naturale favorisce gli organismi che usano un flusso di energia minore con maggiore efficienza (fase di climax). Ma allo stato dei fatti l'evoluzione disperde l'energia disponibile sul pianeta. L'evoluzione crea isole sempre più grandi di ordine a spese di mari sempre più grandi di disordine nel mondo.
Ma se si prende in considerazione il singolo organismo vivente la validità della legge dell'entropia è molto più evidente, infatti, esaurita la fase della crescita e dello sviluppo, l'organismo comincia ad essere interessato da un inesorabile ed inarrestabile processo di degradazione verso l'invecchiamento ed infine fino alla morte o stato di equilibrio. (vedi J.Rifkin - Entropia: la nuova concezione del mondo - Mondadori 1982)