Intelligenza – Metodo d'indagine

L’approccio al problema non può che essere scientifico su base sperimentale. Il nostro punto di partenza sarà l’osservazione dei comportamenti animali e, soprattutto, di quelli umani, per discernere quali siano intelligenti quali no.

Prima serie di osservazioni: 

1° caso: liberiamo un ratto in vista di un pezzo di formaggio. Immediatamente segue la traccia olfattiva, lo raggiunge e lo mangia. Ha messo in atto un comportamento istintivo cioè uno schema rigido e automatico.

2° caso: frapponiamo tra il ratto e il formaggio una serie di ostacoli, ad es. un labirinto. Uno schema di comportamento rigido non può funzionare, occorre una strategia. L’animale, per prove ed errori, apprende il percorso e raggiunge il formaggio. E’ partito da una sensazione olfattiva, l’ha collegata con una esperienza precedente, ha percepito che oltre l’ostacolo c’e una ghiottoneria, con l’attività motoria è andato sperimentando dei percorsi, scartando i percorsi errati e memorizzando quelli corretti fino al raggiungimento dello scopo, ha adottato uno schema flessibile, ha cioè attivato un comportamento intelligente.

3° caso: osserviamo quello che avviene ai margini di un laghetto. Ci sono delle anatre e degli aironi. Gli addetti al parco naturale distribuiscono pane inzuppato alle anatre sul pontile. Un airone osserva ciò che avviene sopra e sotto il pontile. Sopra di esso le anatre si affollano sui pezzi di pane e, mentre ne mangiano, qualche pezzo cade nell'acqua sotto il pontile. Dei pesci affiorano e lo afferrano. L'airone va sul pontile, ruba un pezzo di pane alle anatre, scende in riva allo stagno, vi getta il pezzo di pane ed attende vigile. Come affiora un pesce per mangiare il pane, l'airone l'afferra col becco e lo ingoia. L'airone ha imparato a pescare adottando uno schema flessibile, ha cioè attivato un comportamento intelligente. 

Seconda serie di osservazioni: 

1° caso: Un bambino di pochi mesi è nella sua culla, è sveglio, sopra di lui sono appesi dei campanellini colorati che tintinnano ad ogni suo movimento. Il colore, il movimento e il suono dei campanelli provocano in lui uno stato di piacevole eccitazione che manifesta agitando gambe e braccia. Così facendo, il movimento e il suono dei campanelli si intensificano e il suo piacere aumenta. Connette il suo agitarsi con il suono dei campanelli e di lì in poi si agita per provocare il suono ed il conseguente suo piacere. Ha imparato una cosa nuova attivando un comportamento intelligente.

2° caso: Galileo Galilei vede le oscillazioni di una lambada che via via si smorzano, ne misura la durata: sono isocrone. Osserva altri oggetti oscillanti, anche in questi le oscillazioni sono isocrone, ma la loro frequenza varia nelle varie situazioni. Nasce il problema: quale o quali sono i fattori che determinano la variazione di frequenza? Riflette sulle variabili: lunghezza del filo, peso del pendolo, ampiezza dell’oscillazione, slancio impresso. Costruisce un pendolo, lo mette in azione, varia un fattore per volta, annota la misura della variazione e l’effetto ottenuto. Traduce tutto in numeri e costruisce una formula che esprime il comportamento del fenomeno. D’ora in avanti può prescindere dalle operazioni concrete e stabilire con semplici calcoli matematici la frequenza del pendolo impostandone la lunghezza. Ha risolto il problema con un comportamento intelligente.

                                                 Michelangelo Pucci

 

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