E’ in atto il ripascimento della spiaggia di Tortora, con lo stesso metodo del riporto sulla spiaggia di materiale prelevato dal greto del fiume Noce, sperimentato in occasione degli altri due ripascimenti degli anni 2001 e 2002, che, per la verità, ebbero effetti molto effimeri. Per le misure della larghezza dell’arenile nei vari anni dal 2001 al 2009, vedi articolo sulla Erosione della spiaggia.
Quest’anno si è sperimentata una variante consistente nella messa in opera sulla battigia, in corrispondenza di via M. Sirimarco, di sacchi pieni di sabbia, con la sperata funzione di trattenere il materiale trasportato dalla corrente marina che da nord scorre in direzione sud; ma nel corso dei primi fenomeni di mare appena mosso alcuni sacchi sono stati spostati e svuotati. Cosa succederà agli altri sacchi sotto l’azione delle molto più virulente mareggiate invernali?
Per qual motivo i tecnici e le autorità regionali e marittime insistono ad imporre rimedi palliativi, che sono solo uno spreco di notevoli risorse pubbliche, invece di adottare il rimedio risolutivo della posa di una scogliera a mare, ad una certa distanza dalla riva, che impedisca ai marosi di giungere sulla spiaggia e di eroderla?

Vedi foto del ripascimento

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Per i ripascimenti precedenti vedi erosione della spiaggia 2001-2009