Il cristianesimo si diffuse nell'arco di un secolo in tutta l'area del Mediterraneo: a partire dalla Palestina si irraggiò in tutto l'impero romano.
La diffusione del cristianesimo e il suo radicamento nel tessuto sociale e culturale del mondo romano fu dovuto ad una serie di fattori concorrenti, che possiamo distinguere in interni ed esterni.
FATTORI INTERNI:
1 - La valorizzazione dei poveri, degli schiavi, degli emarginati in un'epoca di massimo sfruttamento schiavistico e quindi di massimo anelito di redenzione e di aspirazione di liberazione.
2 - La predicazione del comandamento della carità la cui attuazione rendeva possibile la redenzione e la liberazione della grande massa dei poveri e degli schiavi.
3 - La predicazione apocalittica e della prossima venuta del Regno di Dio che dava una concreta speranza dell'imminenza della redenzione e liberazione.
4 - L'annuncio della resurrezione di Gesù che costituiva il fatto straordinario e miracoloso atto a suscitare una forte emozione, necessaria per polarizzare, in base alle attese e alle speranze, l'immaginazione, la fantasia, l'intelletto, la volontà, le azioni, i comportamenti, gli atteggiamenti, le convinzioni delle persone. Fatto straordinario ma credibile in un mondo in cui le religioni dei misteri erano radicate da secoli. Fatto che accendeva la certezza dell'imminenza della redenzione e della liberazione.
5 - La successiva divinizzazione di Gesù respinta nel mondo ebraico, ma di facile accettazione nel mondo ellenistico-romano nelle cui religioni la divinizzazione di esseri umani era molto comune. La divinizzazione del campione dei poveri, degli schiavi, delle vittime, dava corpo alle attese di redenzione e liberazione di grandi masse di emarginati.
6 - Il culto di Gesù, di Maria e dei santi rendeva meno brusco il passaggio da una religione politeistica e antropomorfica a una religione monoteistica e non antropomorfica.
FATTORI ESTERNI
1 - La presenza di comunità ebraiche in tutte le città dell'impero romano. Queste comunità erano i necessari punti di appoggio logistico per gli apostoli, in loro assenza sarebbe stato quasi impossibile il lancio delle nuove idee.
2 - L'idea di Paolo di estendere il messaggio evangelico anche ai gentili (non ebrei) consentì al messaggio di redenzione e liberazione di pervenire non solo a tutto il mondo allora conosciuto ma soprattutto ai destinatari più motivati ad accoglierlo: gli schiavi.
3 - La rete stradale e di comunicazioni dell'impero romano che facilitò i viaggi degli apostoli e discepoli.
4 - Le persecuzioni dei primi secoli: le torture e le esecuzioni capitali dei cristiani eseguite nelle arene o nei luoghi più frequentati funzionarono da "spot" pubblicitari, poiché l'eroismo, il coraggio, la tolleranza ai tormenti dei martiri, soprattutto delle donne e dei bambini, colpivano emotivamente un numero sempre maggiore di persone e le motivavano a conoscere e ad aderire alla religione che era capace di trasformare esseri così deboli in eroi.
5 - Motivi di convenienza politica successivamente a Costantino.
6 - Il principio "cuius regio, eius et religio" in base al quale la conversione spesso per motivi politici o di opportunità del principe determinava la conversione forzata di tutti i suoi sudditi specie nei secoli successivi alla caduta dell'impero romano.
Michelangelo Pucci