Geologia del territorio di Tortora

I segni della storia geologica di Tortora sono visibili nelle pendici della valle della Fiumarella. Nelle ultime ere geologiche il territorio di Tortora è mutato profondamente.
I fattori di questo mutamento sono essenzialmente due: il bradisismo di sollevamento per cause tettoniche e le glaciazioni.
Il bradisismo interessa tuttora lo zoccolo continentale dell’Italia meridionale probabilmente con periodi di leggera accelerazione (epoche inter-glaciali), periodi di rallentamento o quasi stasi (prima metà delle epoche glaciali) e periodi di forte accelerazione (seconda metà delle epoche glaciali). La sua velocità media è di 1 metro ogni 16.000 anni circa (nel periodo interglaciale Riss-Würm, 130-110 mila anni fa le coste erano a circa meno 8 metri rispetto al livello attuale [ossia il livello del mare era a circa più 8 metri rispetto al livello attuale: trasgressione][1]). Se questo è corretto, Tortora Centro Storico nelle epoche interglaciali si trovava al livello del mare circa 4.000.000 di anni fa.
Le grandi glaciazioni hanno interessato, a fasi ricorrenti, l’emisfero settentrionale del globo terrestre, quindi l’Europa, Italia e Calabria comprese. La coltre dei ghiacci, nel loro acme, raggiungeva lo spessore di 2.000-3.000 metri e l'estensione dal polo alla latitudine di Londra e Berlino e, a latitudini più meridionali, copriva le catene montuose come la Alpi e gli Appennini. Ciò procurava due effetti:
a) nel periodo di accumulo dei ghiacci,  un graduale abbassamento della massa continentale, più accentuato a alla latitudine nordica (Scandinavia e regioni baltiche), più attenuato alla latitudine media (regioni mediterranee), e un contemporaneo graduale abbassamento del livello mare, dovuti a due azioni:
1 – da una parte l’enorme carico dei ghiacciai gravante sui continenti;
2 – dall’altra la sottrazione di acqua dagli oceani e suo accumulo sui continenti sotto forma di ghiacciai.
b) nel periodo di scioglimento dei ghiacci, un graduale rialzamento della massa continentale e un graduale rialzamento del livello del mare fino a raggiungere quello della successiva epoca interglaciale, dovuti alle azioni inverse operanti nel periodo precedente:
    1 – lo scarico del peso dei ghiacci gravante sui continenti;
    2 – il riversamento negli oceani dell’acqua in via di scioglimento dei ghiacciai.
Questi due effetti determinavano una oscillazione del livello del mare fino a 120 metri (fino a 70 metri alla nostra latitudine) all’epoca del massimo glaciale (60 mila anni fa) e fino a 100 metri (fino a 50 metri alla nostra latitudine) nella seconda fase della glaciazione di Würm (60-12 mila anni fa): regressione prefiandriana[2]. Tuttavia questi movimenti non si evidenziavano sul livello della linea di costa poiché, agendo le azioni nella stessa direzione, per compensazione isostatica ne annullavano gli effetti.
 
Prove dell’azione di questi due fattori nel territorio di Tortora sono i terrazzamenti di origine glaciale nella valle di Tortora e i terrazzamenti di origine marina nelle zone prospicienti il mare.
Quelli di Massadita, di Tortora-Cirieno, del Renaiolo disegnano una valle a profilo ad U allargata, tra il livello +400 m. e il livello +200 m., sono di probabile origine glaciale con datazione stimabile tra 6.400.000-3.200.000 anni fa.
Il Rosaneto (parte alta), Ferrari, S. Nicola, sono spiagge marine tra il livello +150 m. e il livello +125 m., con datazione stimabile tra 2.400.000-2.000.000 anni fa.
Il Rosaneto (parte bassa), S.Brancato, Palestro, San Nicola, Santo Stefano, sono spiagge marine, tra il livello +115 e il livello +100 m., con datazione stimabile tra 1.840.000-1.600.000 anni fa.
Le Crisose, sono spiagge marine, tra il livello +75 m. e il livello +60 m., con datazione stimabile tra 1.200.000-960.000 anni fa.
Il terrazzamento di Torre Nave, era una spiaggia marina, attualmente a +50 m., con datazione stimabile a 800.000 anni fa.
Piana ai piedi della falesia di Torre Nave, a +12 m., con datazione stimabile a 192.000 anni fa.

Il pavimento della Grotta di Torre Nave attualmente si trova a circa 14 m. s.l.m. e un paio di metri sul livello della campagna. E’ stata abitata dall'uomo da circa 40.000 a circa 10.000 anni fa. Considerando il movimento bradisismico, in questo periodo la grotta avrebbe dovuto trovarsi parzialmente sommersa nelle acque del mare. Ciò non è avvenuto perché nello stesso periodo il continente europeo è stato interessato dalla glaciazione di Würm, nel corso della quale a mano a mano che lo strato dei ghiacci si ispessiva nella calotta artica a nord delle Alpi sottraeva acqua al mare che scendeva di livello. Gli esperti ipotizzano un livello del mare di almeno 50-60 metri sotto quello odierno. Ma l’abbassamento e il successivo sollevamento del continente, per effetto dell’accumulo e del conseguente scioglimento dei ghiacci, per la compensazione isostatica hanno mantenuto il pavimento della grotta ad un livello di alcuni metri sul livello del mare. Questo ha consentito alla grotta di rimanere nel periodo indicato sempre al di sopra del livello delle acque e quindi fruibile.

Ghiacciai riempivano e modellavano le vallate montane dell’attuale Fiumarella e del bacino del Noce.
Ritiratisi i ghiacci per la fine delle grandi glaciazioni, nelle valli lasciate libere cominciano a scorrere, con portate molto maggiori delle attuali, la Fiumarella e il Noce, che cominciano a scavare le valli a profilo a V a mano a mano che lo zoccolo continentale si sollevava per effetto del bradisismo.

Origine delle falesie: quando la valle, sottoposta a erosione, arriva ad opportuna profondità le pendici delle colline, divenute troppo ripide, crollano per sprofondamento mettendo in luce le falesie e in esse le grotte.
Origine delle grotte: sono cavità carsiche scavate dalle allora abbondanti acque meteoriche scorrenti nel sottosuolo ed evidenziate poi dal crollo delle ripe fluviali.
Numerose si aprono nelle pendici di Massadita, di Tortora, del Renaiolo, di Ferrari, di S.Nicola, di S.Brancato, datazione stimabile tra 2.000.000 e 1.000.000 anni fa.
Anche la grotta di Torre Nave è di origine carsica, ma successivamente modellata dal moto ondoso del mare; era venuta allo scoperto per il crollo del fronte roccioso dovuto al suo scalzamento ad opera dell’azione del mare, con datazione stimabile nel periodo interglaciale Riss-Würm (130-100 mila anni fa).


[1] - vedi grotta Barbara del Circeo in www.fondazionemarcellozei.com/barbara.htm; attualmente la base della grotta è a 7 metri s.l.m. e presenta fino a 1,20 m dalla base perforazioni di molluschi litodomi che appartengono al mare Tirreniano dell’interglaciale Riss-Würm (130-110 mila anni fa). Ciò dimostra che da allora ad oggi la terraferma si è sollevata per bradisismo tettonico di oltre 8 m . s.l.m.

Michelangelo Pucci

 
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