Panoramica sulla costa di Maratea

Seno di Mare

In cima al promontorio è visibile una torre di guardia, costruita intorno al 1570, in funzione antiturchesca. Detta Caina per il tradimento di un comandante in occasione di un'incursione di corsari turcheschi.

Porto di Maratea

Attuale porto, ricostruito dopo la mareggiata del 1987 che ne demolì i moli.
Alle spalle del porto è visibile la collina di Capo la Timpa, dove, sulla cima e nei pianori sottostanti sono state rinvenute tracce di presenze arcaiche, in particolare tracce in fondazione di una capanna dell'età del bronzo, di costruzioni enotrie, di edifici lucani e e di ville romane.

S. Brancato e Palestro

Il pianoro di S. Brancato, fino a questo momento delle indagini, ha restituito oltre centoventi tombe enotrie e lucane, una stele enotria, una chiesetta longobarda. Sul palestro, il colle in alto nell'immagine, finora sono stati portati alla luce la cinta muraria enotria-lucana-romana, monete romane del V-VI sec. il cippo di M.Arrio, l'area sacra romana con tre tempietti, il foro romano, edifici e strade romane, tracce dell'abitato enotrio e lucano.

Marina di Tortora da Castrocucco

Foce del fiume Noce, la Marina di Tortora, sullo sfondo l'isola Dino. E' evidente la maggiore erosione della spiaggia in corrispondenza del villaggio Porto, dove furono e sono opposti ostacoli rigidi ai marosi.

Marina di Tortora dalla Secca

Dopo la foce del fiume Noce si stende la Marina di Tortora, in siccessione Praia a Mare, in fondo l'Isola Dino e S. Nicola Arcella

Tortora: spiaggia

A destra la passeggiata sopraelevata, in fondo la sacogliera della Secca

Panorama da S. Nicola Arcella

Tortora vista dalla Marina

Ma anche così la vedevano dal mare i saraceni prima del 1000 e i turchi nei secoli successivi.

Seconda fase feudale

Nella seconda fase feudale i feudi diventano ereditari e possono essere oggetto di donazione o vendita.

Vedi: la dominazione straniera: spagnola e francese; l'Indipendenza controllata: i Borboni

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