Sopraelevato sul piano stradale di circa 80 cm. Utile per il passeggio in posizione rialzata sulla spiaggia e provvidenziale per il contenimento delle mareggiate.
Piazzetta attrezzata e arredata per gli spettacoli estivi. Sita ad angolo all'incrocio fra Via Leonardo da Vinci e il lungomare F.Sirimarco.
I reperti testimoniano l'inizio dell'incivilimento attraverso la fattura di strumenti in pietra, in questo periodo ancora grezzi ma funzionali, ottenuti per scheggiatura mediante percussione.
La grotta fu frequentata per diverse decine di millenni, nel paleolitico medio e in quello superiore e in varie situazioni climatiche. L'area è ricca di grotte e come questa anche altre furono quasi certamente abitate, solo che le si sondasse si otterrebbero altre testimonianze.
Questo reperto riveste una notevole importanza storica e culturale. La stele era esposta in un luogo pubblico o ai margini di una proprietà in modo che l'iscrizione potesse essere letta dai passanti, ciò attesta che quella gente sapeva leggere. La lingua è italica, ma le lettere sono achee, ad eccezione di una a forma di farfalla diffusa nell'erea adriatica dell'Italia centrale, interpretata dagli studiosi come ' f '. Questo dimostra l'inizio della trasformazione dei grafemi achei in grafemi italici per arrivare ad un nuovo alfabeto.
La tomba enotria n. 29, datata nella fase 510-490 a.C., a fossa di forma rettangolare, con i lati rivestiti di pietra, accoglieva un individuo si sesso maschile steso supino. Nell'arredo era presente anche una punta di lancia e un cinturone. Il cratere è di fattura locale, dalle forme armoniche e decorazione geometrica a fasce di gradevole gusto.