Generale

Generale (553)

Costruita in Via Rametta, quasi adiacente a casa 'Ponzi' nelle vicinanze della chiesa di S.Pietro Apostolo.
Avere la casa al Ponte era l'aspirazione di molti, ma riservato ai possidenti.
Gli archi erano un segno di distinzione delle case dei notabili.
Luogo d'incontro non solo nei giorni festivi ma anche in quelli feriali per la presenza della bottega del ramaio, di una bottega da sarto, della speziaria, di un negozio di generi alimentari e di stoffe, di un frantoio e di una bottega da fabbro. Nel ventennio fascista vi si affacciava il dopolavoro.
Tipica casa di famiglia signorile, protetta da alto muro di recinzione con ampio portale di ingresso difeso da caditoia e feritoie laterali, dotata di cortile interno, stalle e frantoio, con ampia e dolce scalinata di accesso al piano nobile. Vi fu ospite Garibaldi nel 1860 durante l'impresa dei Mille.
Costruita con materiale povero ma di bell'effetto architettonico grazie alle cornici di tegole che le conferiscono colore, movimento e leggerezza.
Chiamato 'il Palazzo', era la fortificazione posta sull'unico lato accessibile dello sperone roccioso su cui fu costruita Julitta, divenuta poi la sede dei baroni di Tortora.

La fonetica tortorese ha alcune caratteristiche che la distinguono da quella
italiana, ma l'accomunano a molti dialetti degli Alti-Bruzi calabresi. Sono
soprattutto suoni vocalici costituiti dalla modulazione di due o più vocali.

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