successivamente trasformata dai Longobardi in castello fortezza posto all’ingresso del borgo Julitta o Castello delle Tortore; dal XI secolo è stata sede ed abitazione dei signori feudali di turno: i Cifone sotto i Normanni e gli svevi, i Lauria sotto gli Angioini e gli Aragonesi, i De Montibus (dal 1496) sotto gli Aragonesi, i Martirano (dal 1560), gli Exarquez (dal 1565) e i Ravaschieri (dal 1602) sotto i vicerè spagnoli, i Vitale (dal 1692) e i Vargas Machuca principi di Casapesenna (dal 1824) sotto i Borboni; solo negli ultimi scorci del XIX secolo, divisa in lotti, la costruzione è stata venduta a privati e adattata ad abitazione civile; negli anni '40 del 1900 ha ospitato classi della scuola elementare; danneggiata dai terremoti degli anni '80 e '90 è stata restaurata; attualmente un'ala ospita la Mostra archeologica permanente.
Il lato verso ‘Mballatùrru’ presenta due torri a guardia e difesa della fortezza. Il lato Nord-ovest si affaccia verso il mare e domina dall’alto il primo nucleo di Julitta sul pendio del burrone del Ponte. Il lato sud guarda il borgo verso ‘Mbedilatérra’.
L’ingresso al palazzo è triplo, prima si entra nel borgo attraverso l’arco, una volta chiuso da una grande porta, sotto la torre di sinistra. Dopo pochi metri nel vico un portone signorile con lo stemma gentilizio dei principi di Casapesenna Vargas Machuca, è il primo accesso al palazzo. Varcatolo, a pochi metri sulla destra, un secondo portone, incorniciato da un grande portale in pietra con un fastigio ad arco, attraverso il quale, dopo un breve androne, si accede nella corte.
Al lato sinistro di essa vi è una cisterna sotto un casotto in muratura con porticina. Sul lato Nord-est sale al piano signorile un’elegante scala in pietra, con copertura in tegole sul pianerottolo sorretta da due snelle colonne.
Michelangelo Pucci