Da poco tempo il pianoro del Palècastro e la sottostante pendice fino alla strada provinciale sono di proprietà comunale e chiusi da un recinto, l'accesso è limitato e regolamentato.
Girandovi attorno è possibile vedere la cinta muraria.
In particolare evidenza nell’estremità nord è un tratto ad angolo con grossi blocchi di pietra di colore grigio scuro. Nel lato sud è visibile un altro tratto, di decine di metri di lunghezza e intorno a un metro e mezzo di altezza, con blocchi di pietra di colore rossastro conferito, quasi sicuramente, dallo scorrimento delle acque meteoriche provenienti dagli strati sovrastanti di terriccio cretaceo.
Nella parte più alta del pianoro, risaltano alla vista dei ruderi. Sono i resti del Capitolium della città, costituito da tre tempietti, dedicati alla triade Giove, Giunone e Minerva. Uno è di 4,05 x 5 m.; il secondo, quello centrale, è di 11,80 x 7,55 m.; il terzo poco più grande del primo. Ancor prima degli scavi, si distinguevano essere di epoca romana per il rivestimento in opus tra il 'reticulatum' e l' 'incertum', simile a quello del mausoleo del Pergolo.
Attualmente sono in corso degli scavi per riportare alla luce altre interessanti strutture di uso vario, privato e pubblico. Per un puntuale resoconto delle risultanze degli scavi si rinvia alla pubblicazione ‘Blanda Julia sul Palecastro di Tortora' di G.F. La Torre e di F. Mollo - Di.Sc.A.M. - 2006; si veda pure su questo sito nella sezione ‘Tortora’ – ‘Luoghi da Visitare’ – ‘Palèstro’.
Michelangelo Pucci