Gli artigiani a Tortora erano abbastanza numerosi e le loro attività erano più o meno fiorenti a seconda delle loro capacità. Le loro botteghe erano distribuite fra i vari rioni del paese. I più bravi lavoravano per i clienti più esigenti: notabili, professionisti e borghesi agiati. Gli altri per i popolani e i meno esperti per i montanari.
I notabili e i professionisti, per risparmiare, li assumevano a giornata, ànni spìsi (con fornitura dei pasti), a casa propria per farsi eseguire i lavori per tutta la famiglia; era l'occasione che gli artigiani aspettavano per mangiare lautamente e abbondantemente, ma spesso rimanevano delusi, da cui il detto: addùvi ti crèdisi di féa' na bbòna mangéata ddéa' rimànisi dijùnu! proprio dove sei convinto di fare un lauto ed abbondante pasto proprio lì resti digiuno!
Le attività agricole prevedono delle attrezzature e degli operatori e seguono l'andamento stagionale. Si convergerà l'attenzione solo su quelle che comportano, oltre la coltivazione, anche la trasformazione dei prodotti in vista della loro conservazione per il consumo nella stagione invernale o comunque differito negli anni successivi.
Prenderemo in considerazione fra le attività casalinghe quelle di maggiore rilievo relative alle lavorazioni di trasformazione in casa dei prodotti agricoli o di allevamento in prodotti di consumo, con esclusione delle attività ordinarie di cottura dei cibi e di cura della casa.
A Tortora si trovano numerosi monumenti e opere d'arte provenienti dalle varie epoche della sua storia: dalla preistoria fino al 1900.
I monumenti più significativi provengono dall'età enotria: la stele bustrofedica, il vasellame rinvenuto nelle tombe; dall'età lucana le mura di Blanda, il vasellame funebre; dall'età romana: il cippo di M.Arrio, il mausoleo del I sec., i ruderi dei templi sul Palecastro, il frontale del sepolcro di Damianeti; dall'età bizantina: la chiesa di S.Brancato, la cappella di Materdomini; dall'età medioevale la cappella del Purgatorio, il palazzo feudale, la chiesa di S.Pietro apostolo, dal 1600 il convento, il trittico ligneo absidale e le tele esposte sugli altari laterali del convento stesso, le tele delle cappelle laterali della chiesa di S.Pietro apostolo; dal 1700 gli affreschi del coro di detta chiesa e del salone della casa dei Melazzi-Lomonaco.
Ingredienti: fettuccine (làgani), ceci e peperone secco tritato, olio o strutto.
Preparazione:
1- Cuocere in una pignatta di terracotta i ceci.
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La Cappella delle Anime del Purgatorio, comunemente chiamata «Il Purgatorio», si trova in Piazza Dante Alighieri.