Generale

Generale (553)

Il modello monarchico, con il potere assoluto di una sola persona, si afferma in regime di economia agricola e artigianale, che richiede una vita con residenza stabile in un territorio. La stabilità favorisce la costruzione di abitazioni durevoli riunite in conglomerati urbani, nei quali si perviene a una maggiore articolazione dei ruoli sociali e ad una distinzione in classi, in risposta ai molteplici bisogni che emergono in una situazione di aggregazione molto numerosa. Il potere monarchico si presenta in maniera molto frammentata con un re per ogni città. Successivamente le lotte tra le città portano in un primo tempo al predominio di una sull'altra, poi gradualmente al predominio di una su un numero sempre più grande di altre fino a costituire regni che dominano sul territorio occupato da un popolo e a fondare imperi che soggiogano più popoli.  Il monarca ha, di solito, carattere politico religioso e militare. I rapporti sociali sono regolati da leggi decretate dal monarca stesso. La difesa è affidata ad un esercito che svolge anche le funzioni di polizia interna. Le attività economiche sono controllate dal monarca, direttamente nei regni di piccola estensione come nella Grecia preclassica e indirettamente nel caso di un territorio molto vasto come nei grandi regni e negli imperi come in Egitto, in Persia, nell'area mesopotamica, ecc.  I consociati sono sudditi e servi del monarca. La loro vita, i loro beni, la loro condizione dipendono dal suo arbitrio. In questo modello vige tendenzialmente il matrimonio monogamico.

Michelangelo Pucci

 

 

 

Il modello patriarcale è un tipo di associazione culturale più evoluto della tribù; risale all' VIII-VII secolo a.C. nella regione mesopotamica e nelle aree attigue. Mentre l'economia della tribù si basa sulla semplice raccolta dei prodotti, l'economia del gruppo patriarcale si fonda prevalentemente sulla produzione delle risorse attraverso la pastorizia. Il gruppo, non più branco, è più coeso ed è costituito da una famiglia allargata, di solito nomade per l'esaurimento dei pascoli e conseguente spostamento in altri siti per lo sfruttamento successivo di altri pascoli, il cui capo esercita un potere carismatico derivante dal fatto che contemporaneamente è anche il padre padrone del gruppo. Pur essendo tendenzialmente poligamico, egli accetta che i figli e le figlie si creino proprie famiglie che ammette nella consociazione. Fanno parte della consociazione anche schiavi e schiave con le incombenze più varie. La difesa del gruppo è affidata ai componenti maschi, liberi e servi, che, nel momento dell’emergenza, si armano e combattono. Il capo, anche indebolito e vecchio, non solo non è scacciato dal gruppo, come avveniva nel branco, ma continua a governare rispettato e venerato da tutti i componenti del gruppo. Esempi tipici di questo modello sono le famiglie dei patriarchi biblici.
 
Michelangelo Pucci

 

 

 

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