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Michelangelo Pucci

A ggéndi sénza fìgli, nì ppì ssòldi, nì ppì cunzìgli - Non ti rivolgere per richiesta di aiuto a chi non ha esperienza di famiglia

 

La Marina

E' la parte del territorio tortorese più popolosa.

Abbusc'còa'

Dallo spagnolo ‘buscar’ (cercare). Nel termine c’è l’idea del chiedere, non un chiedere da pari a pari, ma il chiedere da inferiore a superiore.

Abbindéa'

Deriva dal tardo latino ‘adventare (arrivare, giungere), che a sua volta discende dal sostantivo classico ‘adventus(arrivo,venuta).

Abbarunòa'

Abbambéa'

Verbo derivato dal sostantivo vàmba = fiamma, che proviene dall’etìmo spagnolo medioevale hampa,

La Cutùra

Un nome che evoca antiche genti. Piccola contrada che si estende a ovest della Nuova SS 18, tra questa e la via Panoramica al Porto.

La Rivéra

La contrada prende il nome dalla sua posizione in riva al mare a ovest e in riva al fiume Noce a nord. A sud confina con via Giovanni XXIII e ad est più o meno con la via Panoramica al Porto nel suo primo tratto.

La Falcunòara

La contrada dalle antiche tracce. Il nome le deriva dall’allevamento e ammaestramento dei falconi

Facciamo un viaggio in treno.

Immaginiamo un treno. lungo 5.400.000 chilo­metri, che si muova in linea retta  a  una velocità  di 240.000 chilometri al secondo.

Supponiamo che a un certo momento a metà del treno venga accesa una lampadina. Il primo e l'ultimo vagone hanno porte automatiche, che si aprono ap­pena vengono illuminate. Che cosa vedranno rispet­tivamente le persone che si trovano sul treno e quelle che stanno sotto la pensilina?

Come d'accordo, per rispondere a questa do­manda ci baseremo soltanto su dati sperimentali.

Le persone , sedute a metà del treno vedranno quanto segue: secondo l'esperienza di Michelson la luce viaggia alla stessa velocità in tutte le direzioni relativamente al treno, cioè a 300.000 chilometri al secondo, quindi la luce raggiungerà contemporanea­mente il primo e l'ultimo vagone in nove secondi (2.700.000 : 300.000). Perciò i viaggiatori vedran­no tutte e due le porte aprirsi nello stesso istante.

Ma che cosa vedrà la gente sotto la pensilina? Anche relativamente alla stazione la luce viaggia a 300.000 chilometri al secondo. Il vagone di coda va incontro al raggio di luce. La luce arriverà quindi al vagone di coda in 

2.700.000 : (300.000 + 240.000) = 5 secondi 

Il vagone di testa, invece, si allontana dalla sorgente di luce per cui la luce deve rincorrerlo e lo raggiungerà soltanto dopo 

2.700.000 : (300.000 - 240.000) = 45 secondi

Cosí la gente in attesa sotto la pensilina vedrà che le porte del treno non si aprono nello stesso istante.

Si aprirà per prima la porta del vago­ne di coda e la porta del vagone di testa si aprirà soltanto dopo 

45 - 5 = 40 secondi'. 

In questo modo vediamo che i due eventi, l'apertura della porta di testa e quella di coda al treno, sono simultanei per la gente nel treno e separati da un intervallo di quaranta secondi per chi sta sotto la pensilina.

 

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