Il rione sorge su un terrazzamento, una volta chiamato 'chéapu li schéali', in cui fu costruito in un primo tempo il convento e, successivamente le altre case private. Vi si accede per una stretta strada carrabile che parte dal lato sinistro della fontanella di Santa Domenica. Altro accesso appena carrabile parte dal vallone del Ponte. Da pochi anni è stato aperto un terzo accesso comodamente carrabile che ha inizio dalla parte più alta dello stesso vallone, gira dietro la nuova piazza e sbocca nel piazzale che si estende a lato della chiesa.
Vi si può altresì accedere a piedi attraverso due scalinate che partono da un punto unico davanti al monumento ai caduti e si diramano, a destra e a sinistra, come due braccia che cingono il muro di contenimento della piazza soprastante.
Da questa, che si stende davanti alla chiesa, come da un terrazzo, si ammira un ampio panorama sul paese e sulla chiostra dei monti che lo cingono da nord a sud-ovest. Dalla Grangia a destra si vedono digradare le case giù per il Carrolo fino alla chiesa di S.Pietro Apostolo.
Partendo da nord, dopo le pendici del Cifolo spiccano le tre punte di Bocca della Cappella, della Rotondella e della Vallina, che, insieme, formano lo stemma di Tortora. Successivamente, dietro la sella della contrada Sarre, risaltano la forma a trapezio inclinato del monte Calimaro, la punta piramidale e boscosa del monte Curatolo, le cime più alte del monte La Destra e del Monte Ciagola alle spalle di Aieta.
Le case di questo rione avvolgono la chiesa e scendono sulla sinistra giù per la carrabile di accesso.
Vi si tiene il 13 giugno di ogni anno la festa di S.Antonio di Padova.
Vedi in 'Momumenti e opere d'arte' : Lu cummèndi