Il farsi il segno della croce può assumere vari significati:
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esprimere la propria fede in Cristo secondo la tradizione cristiana;
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esprimere la propria venerazione e devozione in o in prossimità di un luogo o davanti ad un’immagine sacra;
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riconoscere la sacralità della morte davanti ad un defunto e nello stesso tempo raccomandarne l’anima a Dio;
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invocare un scongiuro contro il demonio quando lo si sente nominare o se ne vede l’effige o se ne avverte una manifestazione;
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invocare l’assistenza divina all’inizio di un’azione o di una attività;
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esprimere l’intenzione di fare il bene e, più genericamente, fare una cosa buona, la migliore di tutte.
Nel detto l’espressione “farsi la croce” assume gli ultimi due significati, che vanno tragicamente a collidere con l’infausto esito dell’azione, cominciata con il migliore degli auspici ma, vuoi per disinformazione, vuoi per inesperienza, vuoi per inettitudine, vuoi per sfortuna, finisce con la più grave delle autolesioni. Quante volte, ahimè, l’uomo malaccorto opera delle scelte da cui si aspetta dei risultati molto fruttuosi per lui, scelte che invece si rivelano sbagliate e all’origine di gravi danni materiali e morali!
Michelangelo Pucci