I buoni scrittori non li usano indifferentemente e neppure noi dobbiamo.
I due verbi hanno significati diversi. La discriminante è lo stato d’animo del soggetto: di timore per aspettare o di desiderio per attendere
Aspettare, derivato dal latino expectare (aspettare, stare di fronte) frequentativo imparentato, attraverso il supino aspectum, con aspicere o adspicere (guardare verso), “è, propriamente, guardare verso la parte donde si crede che debba arrivare persona o cosa” (N. Tommaseo – Dizionario dei sinonimi della lingua italiana).
Chi aspetta è indifferente od ostile alla persona, alla cosa, all’evento che sta per venire in essere. Chi teme un qualcuno o un evento, o chi si ripromette di punire taluno, lo aspetta. Es. Pierino aspetta la punizione; il condannato a morte aspetta il boia e viceversa il boia aspetta il condannato.
Attendere, derivato dal latino attendere, ad-tendere (essere proteso), ha il significato di stare rivolto nella direzione di … .
Chi attende è amico della persona che sta per venire o che si desidera venga, ha bisogno della cosa promessagli, lo alletta l’evento che sta per verificarsi oppure è in attesa di premiare chi sta per venire. Es. Gli alunni attendono le vacanze; il bimbo attende la mamma; il presidente attende sul palco il vincitore per consegnargli il premio.
Michelangelo Pucci