Pirchì

Dono, presente motivato da un favore ricevuto o atteso. Sostantivo derivato dalla congiunzione causale o finale perché, composta dalla preposizione per e la congiunzione che (dal lat. quod).
Tipica di una società feudale o clientelare in cui il povero o l’ignorante per aver riconosciuto un diritto ricorre al detentore del potere o del sapere, che opera dietro compenso, appunto ‘lu pirchì’, o in denaro e/o in natura, che in molti casi non si risolve una tantum ma si protrae nel tempo ad ogni festa, ad ogni ricorrenza, fino a diventare una servitù. Quando si portava lu pirchì, avendo le mani impegnate, bisognava bussare alla porta del potente con i piedi, di qui il detto: quànnu vòaji anna chéasa di li signuri jà tuppitijéa’ cu li pèdi! quando vai a casa dei signori devi bussare con i piedi, cioè: quando vai a casa dei signori non devi andare con le mani vuote, ma portare sempre nu pirchì.  

Michelangelo Pucci
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